La vera storia del saluto tra motociclisti
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La vera storia del saluto tra motociclisti
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La vera storia del saluto tra i motociclisti
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Antico gesto che pare risalga al tempo in cui i cavalieri cavalcavano ancora un sol cavallo per volta e in carne ed ossa. La leggenda narra infatti di un cavaliere solitario in sella al suo destriero da non si sa quanti giorni, che percorreva in salita un sentiero di montagna in una tranquilla giornata di sole. In alcuni tratti egli godeva nello spronare il suo cavallo per sentire il vento attraverso le fessure della sua armatura per poi rallentare e godersi i rumori del bosco che attraversava. Intanto più in alto e più in là verso l’orizzonte si scorgevano già le torri del castello dove era diretto. Al cavaliere si illuminarono gli occhi dalla gioia.
Quand’ecco scorgere in lontananza ed in direzione contraria la figura di un altro cavaliere che si avvicinava anch’egli felice. Quando i due si incrociarono, quello proveniente dal castello, sollevando la mano destra, con l’indice ed il medio disposti a “V”, esclamò: “Mi spiace amico, arrivi 2, la principessa me la son già sc@@@ta io!” e si allontanò al galoppo…
Ecco quindi come è giunto fino a noi, cavalieri di oggi, il gesto di salutarsi con le classiche dita a “V”, poiché quello che non saluta, automaticamente impersonifica il cavalier cornuto…
Il Mito vuole che il classico saluto a “v”, che si effettua alzando indice e medio della mano sinistra quando scorgiamo una moto in direzione opposta alla nostra, sia originato da questa storia. Verità o leggenda, a noi non interessa: la storia ha il suo fascino così, sia essa inventata o abbia un fondo di realtà.
Prima di analizzare il perché questo fenomeno stia cadendo in disuso, riportiamo di seguito i modi più comuni per salutare un o una motociclista, in modo tale che sia possibile anche per i novelli centauri salutare e sentirsi parte integrante della grande famiglia su due ruote.
Il saluto più classico, come già accennato, è quello con le dita a “v” : si alzano indice e medio (contemporaneamente, mi raccomando) della mano sinistra e si sporge un pochino fuori il braccio, ove possibile.
Altro saluto molto in voga, è il classico lampeggio: spesso più pratico del saluto a “v”, a volte viene usato in combo con quest’ultimo dai più audaci.
A questi due modi, aggiungiamo il più canonico “colpetto di clacson”, che serve sempre a salutare un altro biker.
Ma non occorre troppo soffermarsi sulle modalità del saluto: spesso i saluti migliori sono affidati al nostro estro, al nostro genio e alla nostra capacità di improvvisazione. Se vedete perciò gente che impenna, sporge un fazzoletto, vi fa un semplice cenno con il casco, sporge il piede, si mette in piedi sulla sella e si inchina a voi, non vi preoccupate: tutto è lecito, non esistono regole ferree alle quali uniformarsi… l’importante è salutare.
Partiamo però proprio da quest’ultima affermazione: i motociclisti sono sempre stati una casta a sé stante, una classe con un grande cameratismo e spirito di abnegazione. E il saluto è stato sempre un gesto che ha contraddistinto questa casta, nel bene o nel male.
La vera storia del saluto tra i motociclisti
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Antico gesto che pare risalga al tempo in cui i cavalieri cavalcavano ancora un sol cavallo per volta e in carne ed ossa. La leggenda narra infatti di un cavaliere solitario in sella al suo destriero da non si sa quanti giorni, che percorreva in salita un sentiero di montagna in una tranquilla giornata di sole. In alcuni tratti egli godeva nello spronare il suo cavallo per sentire il vento attraverso le fessure della sua armatura per poi rallentare e godersi i rumori del bosco che attraversava. Intanto più in alto e più in là verso l’orizzonte si scorgevano già le torri del castello dove era diretto. Al cavaliere si illuminarono gli occhi dalla gioia.
Quand’ecco scorgere in lontananza ed in direzione contraria la figura di un altro cavaliere che si avvicinava anch’egli felice. Quando i due si incrociarono, quello proveniente dal castello, sollevando la mano destra, con l’indice ed il medio disposti a “V”, esclamò: “Mi spiace amico, arrivi 2, la principessa me la son già sc@@@ta io!” e si allontanò al galoppo…
Ecco quindi come è giunto fino a noi, cavalieri di oggi, il gesto di salutarsi con le classiche dita a “V”, poiché quello che non saluta, automaticamente impersonifica il cavalier cornuto…
Il Mito vuole che il classico saluto a “v”, che si effettua alzando indice e medio della mano sinistra quando scorgiamo una moto in direzione opposta alla nostra, sia originato da questa storia. Verità o leggenda, a noi non interessa: la storia ha il suo fascino così, sia essa inventata o abbia un fondo di realtà.
Prima di analizzare il perché questo fenomeno stia cadendo in disuso, riportiamo di seguito i modi più comuni per salutare un o una motociclista, in modo tale che sia possibile anche per i novelli centauri salutare e sentirsi parte integrante della grande famiglia su due ruote.
Il saluto più classico, come già accennato, è quello con le dita a “v” : si alzano indice e medio (contemporaneamente, mi raccomando) della mano sinistra e si sporge un pochino fuori il braccio, ove possibile.
Altro saluto molto in voga, è il classico lampeggio: spesso più pratico del saluto a “v”, a volte viene usato in combo con quest’ultimo dai più audaci.
A questi due modi, aggiungiamo il più canonico “colpetto di clacson”, che serve sempre a salutare un altro biker.
Ma non occorre troppo soffermarsi sulle modalità del saluto: spesso i saluti migliori sono affidati al nostro estro, al nostro genio e alla nostra capacità di improvvisazione. Se vedete perciò gente che impenna, sporge un fazzoletto, vi fa un semplice cenno con il casco, sporge il piede, si mette in piedi sulla sella e si inchina a voi, non vi preoccupate: tutto è lecito, non esistono regole ferree alle quali uniformarsi… l’importante è salutare.
Partiamo però proprio da quest’ultima affermazione: i motociclisti sono sempre stati una casta a sé stante, una classe con un grande cameratismo e spirito di abnegazione. E il saluto è stato sempre un gesto che ha contraddistinto questa casta, nel bene o nel male.
mirko- Numero di messaggi : 310
Data d'iscrizione : 12.12.10
Età : 50
Bella ... mi piace
Veramente carina !! A parte che se faccio un tratto di strada in salita e uno in senso contrario mi saluta .... mi stà dando del CORNUTO .... LO HAI DETTO TU !!!
Vabbe' !!!
Ma poi tutto questo cameratismo tra motociclisti , in città c'è poco ......... lo si puo' vedere quando arrivi al semaforo , con il ROSSO .
Gli senti arrivare a stecca ,smanettano , ti hanno già visto dove ti sei posizionato . Ti circondano , con il CULO dell'occhio sotto la visiera scura ti squadrano , osservano il tuo nervosismo , non mettono a folle per staccare prima ....... appena termina la fase semaforica per i pedoni ...... si sente il CLAK !!!! E' stata inserita la 1^ ..... i giri salgono , la catena è in tensione , le visiere si abbassano e si scatenano le mandrie di puledri selvaggiiiiiiiiiii ........ questo sino al semaforo successivo , cioè dopo 50 metri ...... insomma NA' GUERAAAAAA !!
Se soltanto PROVI a fargli un cenno , fanno inversione ci marcia con pinnata e una volta raggiunto di fanno CAZZO VUOI ??? Poi si allontanano facendoti gestacci cola la mano come per dire NUN ME SFIDA' .. SO' COATTO !!
Questo sino a quando incontrano il CAVALIERE NERO !!! Che al cavaliere nero non gli devi da' rompe' er cazzo !!
TUONOBLU " Cazzeggiante "
Vabbe' !!!
Ma poi tutto questo cameratismo tra motociclisti , in città c'è poco ......... lo si puo' vedere quando arrivi al semaforo , con il ROSSO .
Gli senti arrivare a stecca ,smanettano , ti hanno già visto dove ti sei posizionato . Ti circondano , con il CULO dell'occhio sotto la visiera scura ti squadrano , osservano il tuo nervosismo , non mettono a folle per staccare prima ....... appena termina la fase semaforica per i pedoni ...... si sente il CLAK !!!! E' stata inserita la 1^ ..... i giri salgono , la catena è in tensione , le visiere si abbassano e si scatenano le mandrie di puledri selvaggiiiiiiiiiii ........ questo sino al semaforo successivo , cioè dopo 50 metri ...... insomma NA' GUERAAAAAA !!
Se soltanto PROVI a fargli un cenno , fanno inversione ci marcia con pinnata e una volta raggiunto di fanno CAZZO VUOI ??? Poi si allontanano facendoti gestacci cola la mano come per dire NUN ME SFIDA' .. SO' COATTO !!
Questo sino a quando incontrano il CAVALIERE NERO !!! Che al cavaliere nero non gli devi da' rompe' er cazzo !!
TUONOBLU " Cazzeggiante "
tuonoblu- Numero di messaggi : 360
Data d'iscrizione : 29.12.08
Età : 63
Località : Roma
Re: La vera storia del saluto tra motociclisti
Giusto Tuonoblu, non vivo la citta e i coatti non che al paesello manchino intendiamoci,infatti come cita la storia e propri il fatto che questi ragazzi manca insegnamento sul cameratismo tra motocilisti,sarebbe da dirgli che quando escono di casa di munirsi di sana allegria e molto importante di sicurezza e no di portarsi la dichiarazione di guerratuonoblu ha scritto: Veramente carina !! A parte che se faccio un tratto di strada in salita e uno in senso contrario mi saluta .... mi stà dando del CORNUTO .... LO HAI DETTO TU !!!
Vabbe' !!!
Ma poi tutto questo cameratismo tra motociclisti , in città c'è poco ......... lo si puo' vedere quando arrivi al semaforo , con il ROSSO .
Gli senti arrivare a stecca ,smanettano , ti hanno già visto dove ti sei posizionato . Ti circondano , con il CULO dell'occhio sotto la visiera scura ti squadrano , osservano il tuo nervosismo , non mettono a folle per staccare prima ....... appena termina la fase semaforica per i pedoni ...... si sente il CLAK !!!! E' stata inserita la 1^ ..... i giri salgono , la catena è in tensione , le visiere si abbassano e si scatenano le mandrie di puledri selvaggiiiiiiiiiii ........ questo sino al semaforo successivo , cioè dopo 50 metri ...... insomma NA' GUERAAAAAA !!
Se soltanto PROVI a fargli un cenno , fanno inversione ci marcia con pinnata e una volta raggiunto di fanno CAZZO VUOI ??? Poi si allontanano facendoti gestacci cola la mano come per dire NUN ME SFIDA' .. SO' COATTO !!
Questo sino a quando incontrano il CAVALIERE NERO !!! Che al cavaliere nero non gli devi da' rompe' er cazzo !!
TUONOBLU " Cazzeggiante "
Ps:
A parte che se faccio un tratto di strada in salita e uno in senso contrario mi saluta .... mi stà dando del CORNUTO .... LO HAI DETTO TU !!!
Si pero cedo che il fatto di essere cornuto valga per il cavagliere che non saluta
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mirko- Numero di messaggi : 310
Data d'iscrizione : 12.12.10
Età : 50
Re: La vera storia del saluto tra motociclisti
mirko ha scritto:Ho reperito del materiale interessante:
La vera storia del saluto tra i motociclisti
saluto.jpg
Antico gesto che pare risalga al tempo in cui i cavalieri cavalcavano ancora un sol cavallo per volta e in carne ed ossa. La leggenda narra infatti di un cavaliere solitario in sella al suo destriero da non si sa quanti giorni, che percorreva in salita un sentiero di montagna in una tranquilla giornata di sole. In alcuni tratti egli godeva nello spronare il suo cavallo per sentire il vento attraverso le fessure della sua armatura per poi rallentare e godersi i rumori del bosco che attraversava. Intanto più in alto e più in là verso l’orizzonte si scorgevano già le torri del castello dove era diretto. Al cavaliere si illuminarono gli occhi dalla gioia.
Quand’ecco scorgere in lontananza ed in direzione contraria la figura di un altro cavaliere che si avvicinava anch’egli felice. Quando i due si incrociarono, quello proveniente dal castello, sollevando la mano destra, con l’indice ed il medio disposti a “V”, esclamò: “Mi spiace amico, arrivi 2, la principessa me la son già sc@@@ta io!” e si allontanò al galoppo…
Ecco quindi come è giunto fino a noi, cavalieri di oggi, il gesto di salutarsi con le classiche dita a “V”, poiché quello che non saluta, automaticamente impersonifica il cavalier cornuto…
Il Mito vuole che il classico saluto a “v”, che si effettua alzando indice e medio della mano sinistra quando scorgiamo una moto in direzione opposta alla nostra, sia originato da questa storia. Verità o leggenda, a noi non interessa: la storia ha il suo fascino così, sia essa inventata o abbia un fondo di realtà.
Prima di analizzare il perché questo fenomeno stia cadendo in disuso, riportiamo di seguito i modi più comuni per salutare un o una motociclista, in modo tale che sia possibile anche per i novelli centauri salutare e sentirsi parte integrante della grande famiglia su due ruote.
Il saluto più classico, come già accennato, è quello con le dita a “v” : si alzano indice e medio (contemporaneamente, mi raccomando) della mano sinistra e si sporge un pochino fuori il braccio, ove possibile.
Altro saluto molto in voga, è il classico lampeggio: spesso più pratico del saluto a “v”, a volte viene usato in combo con quest’ultimo dai più audaci.
A questi due modi, aggiungiamo il più canonico “colpetto di clacson”, che serve sempre a salutare un altro biker.
Ma non occorre troppo soffermarsi sulle modalità del saluto: spesso i saluti migliori sono affidati al nostro estro, al nostro genio e alla nostra capacità di improvvisazione. Se vedete perciò gente che impenna, sporge un fazzoletto, vi fa un semplice cenno con il casco, sporge il piede, si mette in piedi sulla sella e si inchina a voi, non vi preoccupate: tutto è lecito, non esistono regole ferree alle quali uniformarsi… l’importante è salutare.
Partiamo però proprio da quest’ultima affermazione: i motociclisti sono sempre stati una casta a sé stante, una classe con un grande cameratismo e spirito di abnegazione. E il saluto è stato sempre un gesto che ha contraddistinto questa casta, nel bene o nel male.
UMMMMMHHHHHHH Allora quando mi salutano con la mano aperta? sono arrivato5°......!!!!!!!!! vatte a fidà delle principesse !!!!!!!!!!!!!! ahahahahahah
Sirio- Numero di messaggi : 231
Data d'iscrizione : 23.12.08
Età : 48
Località : Roma
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